Teatro

La Confraternita de' musici in concerto al Teatro Cucinelli

La Confraternita de' musici in concerto al Teatro Cucinelli

Sabato 10 dicembre, ore 21.00 -  per il terzo appuntamento della stagione Musicale del Teatro Cucinelli la Confraternita de’ musici si esibirà in una serie di Cantate, arie e tarantelle in Italia tra il XVII e XVIII sec.

Cosa non si è disposti a fare per amore? E quante sono le reazioni che questo sentimento suscita? Basterebbe enumerare le risposte per riconoscere che in pochi ambiti del genere umano il moto dell’amore riunisce, senza distinzione alcuna, razze, culture, religioni. Questo concerto non sarà di certo esaustivo dei moti dell’animo che l’amore suscita (sino, appunto, alla follia) ma vuole descrivere momenti seri e faceti, ognuno dei quali rileva, comunque, un ventaglio di quelli che sono i sentimenti e i risvolti psicologici che questo antico sentimento muove.


Il concerto: Pazzo per amore

Parafrasando Giovanni Stefani - afferma la musicologa Silvia Paparelli - “affetti amorosi” potrebbe essere il titolo di questo concerto, tutto incentrato, nel suo cammino attraverso differenti generazioni e repertori, sul rapporto tra il linguaggio musicale e l'espressione “sentimentale”, cifra ultima di tutta la produzione del Seicento, secolo degli affetti. Suonare e cantare “con accenti”, “con affetti”, realizzare una “imitazione dei sentimenti con le parole” (Caccini, 1600), “acciò con questo mezzo siano i loro concetti introdotti negli animi degli ascoltanti” (Durante, 1608): questi i propositi del secolo che inventa il dramma per musica.

Dal pianto alla solitudine, dal singhiozzo al lamento, dal fuoco alla morte, dalle lacrime ai sospiri: il catalogo degli affetti d’amore (e delle loro pitture musicali) trova nella monodia e nelle sue illimitate possibilità espressive nuova vita, in una varietà di soluzioni formali pressoché infinita.

Come illustra la Paparelli, il programma di questo concerto, nel suo alternare forme strumentali e vocali di diversa provenienza, in buona parte legate anche alla ricezione e all'utilizzo che l'epoca fece del “popolare”, apre nella Napoli di Andrea Falconieri, liutista e compositore dalla biografia piuttosto lacunosa, certamente attivo alla Reale Cappella napoletana dopo la morte di Trabaci (1647), ma già apprezzato in diverse corti italiane (almeno Firenze, Genova e Parma) ed europee.

Probabilmente veneziano fu, invece, Giovanni Stefani, al quale si devono vari libri di musica vocale, tutti dichiaratamente “amorosi” (l'aggettivo contrassegna le tre principali raccolte di Scherzi, 1620; Concerti, 1623; Ariette a voce sola, 1626), oltre questa “Affetti amorosi”, silloge di canzonette a voce sola.

Non poteva ovviamente mancare in questo percorso un “passaggio” per la produzione del grandissimo Monteverdi. Sì dolce è il tormento è una breve pagina, composta dall'allora maestro di cappella della basilica di San Marco per una raccolta (Quarto scherzo delle ariose vaghezze..., 1624) dell'organista della chiesa di S. Stefano Carlo Milanuzzi.

Si giunge poi nel regno di Napoli con l'“intermezzo chitarristico” del Canarios di Gaspar Sanz, compositore ed ecclesiastico spagnolo, forse avviato allo studio del suo strumento proprio nella città partenopea.

Pochissimo si sa di Simone Coya “della città di Gravina del Regno di Napoli”, come viene indicato nell'edizione (1679) de “L'amante impazzito con altre Cantate, Serenate...”. La sua cantata “in lingua napolitana” è una pagina ampia e coinvolgente, in cui la forma, di nobile e aulica origine, si piega, in un continuo oscillare tra stile “alto” e “basso”, all'adozione di stilemi popolari, tra cui quello, inconfondibile, della tarantella.

Appartiene a tutt'altro genere la Sonata dodicesima dell'op. I di Antonio Vivaldi, raccolta di trio-sonate edite nel 1705 dallo stampatore veneziano Sala.

La travolgente Canzone del Guarracino (che narra la storia del coracino, pesce brutto e scuro, innamorato di una sardella già promessa sposa, pretesto per un'irresistibile parata di specie ittiche, in un bestiario tutto da ridere) chiude, nel segno della tarantella, questo ricco e raffinato viaggio musicale.
 

Il Programma:

Andrea Falconieri (1585/6 – 1657)
Ciaccona
Da Il primo libro di canzoni, sinfonie, fantasie… Napoli 1650

Giovanni Stefani (15??-1626)
L’amante felice
Da Affetti amorosi. Canzonette ad una voce sola... Venezia 1618-1626

Claudio Monteverdi (1567 –1643)
Si dolce è il tormento
Madrigale per voce sola e bc dal Quarto scherzo delle ariose vaghezze (1624)

Gaspar Sanz (1670s -90s)
Canarios
Da Libro primero del Instrucción de música sobre la guitarra española...

Simone Coya (16?? - 1679)
L’amante Impazzito
Cantata in lingua napolitana a voce sola e bc

Antonio Vivaldi (1678-1741)
Sonata XII op.1 “Follia”
Anonimo

La canzone del Guarracino
Su moduli tradizionali del XVII sec.